Roma. FATEVI UNA POSIZIONE

In allegato il volantino

Roma -

Ancora una fumata nera nel pomeriggio di ieri per il nuovo contratto decentrato del personale capitolino.


Le febbrili trattative “parallele”, svolte talvolta anche in contemporanea a quelle che si tengono al tavolo ufficiale, in questa circostanza non sono riuscite a far chiudere il cerchio.


Ieri la partita è stata giocata sull’ipotesi di riconoscere ai precari che sono stati stabilizzati dopo il dicembre 2008 il diritto a fruire della progressione orizzontale, considerando il periodo di lavoro precario equivalente a quello di ruolo.  Ma gli schizofrenici sostenitori di questa tesi (cgil, cisl, uil e csa) sono gli stessi che alla sottoscrizione dei contratti nazionali dicono che i precari non devono votare per le Rsu, che possono avere meno diritti e retribuzioni inferiori rispetto ad altri lavoratori, o che non battono ciglio di fronte alla precarietà che attraversa settori – come la scuola dell’infanzia – a cui non si è garantito uno specifico corso-concorso.  Solo ora ricordano i precari, tacendo invece in occasione delle precedenti progressioni orizzontali.  Ancora più infida la posizione dell’amministrazione comunale che, in tal caso, ritiene si dovrebbe riconoscere il periodo di lavoro svolto con contratti precari, anche ai fini dell’attribuzione delle posizioni organizzative e della partecipazione alle progressioni verticali.   Ma la vera questione è un’altra: il personale viene utilizzato come merce di scambio per le faide interne alle organizzazioni sindacali e per le lotte intestine tra dirigenti e tra assessori.


E l’utilizzo dei nostri soldi per favorire questa o quella fazione sindacale su proposte di piccolo cabotaggio (una indennità di 140 Euro lordi al mese per gli autisti, o l’incremento della retribuzione notturna per i vigili urbani o l’attribuzione dell’indennità di 2 Euro l’ora per le categorie D delle anagrafi), lascia irrisolto il vero nodo del contendere, costituito dal settore scolastico educativo, in cui si contrappongono due schieramenti: da un lato cisl e csa favorevoli a istituire la posizione organizzativa per tutti i funzionari educativi (formalmente sostenuta però dall’amministrazione), dall’altro cgil e uil che tollererebbero la regalia solo in cambio di un consistente numero di progressioni verticali in questo settore (500 entro l’anno e altre 1000 chissà quando).


Si badi bene che tutto questo non serve a far funzionare meglio i servizi (nidi e scuole dell’infanzia) e far lavorare dignitosamente chi opera a contatto con i bambini, ma serve solo a guadagnarsi il favore delle lavoratrici per puro calcolo clientelare.


RdB/USB continua a sostenere che per far funzionare meglio questo settore è invece necessario: ripristinare almeno una unità nei nidi comunali, confermare il rapporto 1/6, fermare la privatizzazione in atto, riqualificare tutto il personale scolastico-educativo con percorsi formativi superiori, attribuire il buono pasto (e rivalutarlo per tutte le categorie).


Per tutto il resto del personale occorre prendere atto che non si possono continuare a dividere i lavoratori con proposte che ne avvantaggiano alcuni a danno di altri. Per questo riteniamo necessario individuare e attribuire una indennità legata al disagio e destinata a tutti (ad esempio una sostanziale 14° mensilità, magari legata alle funzioni di Roma Capitale). E poi individuare certe tipologie di servizi da rendere più appetibili con una più appropriata remunerazione (è il caso del personale che lavora nei municipi o dei vigili urbani che operano per strada).

 


Altro nodo spinoso sono le nuove regole per l’attribuzione delle P.O. 

L’amministrazione vorrebbe sostanzialmente farle scegliere ai dirigenti (anche se attraverso una selezione che prevede il colloquio con i candidati); la parte sindacale potrebbe tollerare la proposta se riuscisse comunque a esercitare un controllo su queste copiose prebende.


Nel frattempo non vola una mosca sul piano assunzionale.  Nonostante più voci lascino presagire un imminente avvio dei corsi gestiti dal comune di Roma per le riqualificazioni e le progressioni verticali, al tavolo negoziale non è stato profferito verbo sull’argomento, così come sugli scorrimenti delle graduatorie concorsuali pubbliche.

 

 

Invitiamo tutto il personale, nonché i vincitori e gli idonei nei concorsi, a sostenere tutte le iniziative di lotta che RdB/USB metterà in campo

 

Roma, 29 settembre 2010