Roma. LA POLITICA DEL PALLOTTOLIERE
In allegato il volantino
In barba alla pianta organica che evidenzia la carenza d’organico di 713 insegnanti, nonché alle richieste avanzate dalle lavoratrici, viene varato un piano assunzionale (delibera 422 del 22 dicembre 2009) che prevede nel 2010 solo 87 assunzioni dalle graduatorie permanenti e nel 2012 altre 300 tramite Concorso Pubblico. Intanto sono ancora incerte le procedure per la stabilizzazione delle rimanenti 32 insegnanti che dovevano già essere assunte, entro ottobre 2009.
Questo la dice lunga sulle capacità dell’Amministrazione di rispettare le scadenze!
“Dopo 10 anni”, la graduatoria della prima fascia forse verrà esaurita e dopo “appena 5 anni” d’attesa, anche la maggior parte della seconda fascia, entro non si sa bene quale giorno del 2010, entrerà di ruolo.
Per la qualità della Scuola dell’Infanzia non c’è di che gioire:
grazie a questo piano assunzionale le si promette che sicuramente fino al 2012 dovrà arrangiarsi come può e gestire una carenza d’organico spaventosa, un buco che nemmeno la fantomatica promessa dell’assunzione di 300 insegnanti dal Concorso Pubblico nel 2012 potrà colmare!
L’Amministrazione dimostra ancora una volta di non avere nessun rispetto per tutte le insegnanti precarie che di fatto in questi anni hanno coperto tali voragini rendendo possibile una normale erogazione del servizio, in quanto non prevede per loro un canale d’accesso tramite concorso interno. Tanto meno ne dimostra nei confronti delle idonee al Concorso Pubblico che rischiano di fare la muffa dentro la graduatoria permanente, come è successo alle insegnanti della prima fascia.
CARE MAESTRE, QUI QUALCUNO HA BISOGNO DI UNA BELLA STRIGLIATA!
L’Amministrazione, invece di investire sul settore educativo continua a tagliare le risorse economiche, come i fondi per la parità e per l’implementazione, a ridurre l’organico, come ha fatto nei Nidi e nelle sezioni Ponte e a ridurre i posti disponibili per l’utenza, ordinando la soppressione delle sezioni della Scuola dell’Infanzia inferiori a 18 bambini/e. Giustifica il tutto con la necessità di ridurre gli sprechi e con la mancanza di risorse economiche, peccato che poi queste risorse saltino fuori per finanziare le scuole private elargendo 160 Euro al mese a bambino/a.
Altrettanto grave appare il tentativo di far credere che il problema della qualità della Scuola si possa risolvere riducendo la presenza di bambini/e stranieri/e nelle classi.
Le insegnanti sanno bene che se nella Scuola dell’Infanzia manca il personale, diminuiscono i fondi per gli arredi, per l’acquisto di materiale didattico e dei giochi e manca addirittura la carta igienica, non è certo variando le caratteristiche dell’utenza che si sopperisce a tali carenze.
RdB sostiene le lotte delle lavoratrici e non resterà in un angolo a guardare l’Amministrazione distruggere il servizio pubblico e passare sopra ai loro diritti e a quelli dell’utenza! Ritiene quindi che sia importante mobilitarsi per far sentire la nostra voce! Uniamo le nostre forze!