Roma. LE CASTE E GLI ORTI
In allegato il volantino
In un’amministrazione capitolina che - al pari della generalità del settore pubblico - sembra essere un velivolo che a furia di perdere quota ha raggiunto (per i più pessimisti ha superato) il punto di non ritorno, stiamo assistendo alle prime scelte importanti della giunta di centro sinistra. E non c’è molto da stare allegri.
Dopo gli infortuni sulla lunga e travagliata scelta del comandante dei Vigili Urbani e dopo l’accidentato percorso di rinnovamento dei consulenti di sindaco e assessori (argomento forte della propaganda preelettorale, sempre tradito con disinvoltura da centro-destra e centro-sinistra) si arriva alla definizione della Macrostruttura.
A caratterizzare il “rinnovamento” è il sostanziale premio alla dirigenza. Nessun reale dimagrimento (che sarebbe fisiologico, a fronte della diminuzione per legge dei municipi attuata per il risparmio, sic!), ma rimane confermata la necessità di 343 dirigenti in pianta organica come da delibera di Giunta del 194/2011 (sui numeri effettivi di organico occorrerà invece vedere le risultanze di quanti posti verranno coperti con incarichi esterni).
Finora l’amministrazione si è affidata ad almeno un centinaio di posti da dirigente coperti con interim (+25% di retribuzione se effettuati fuori dalla propria struttura), e che il ghiotto premio, per una categoria di “lavoratori” con molte tessere di partito e sindacato (USB escluso) in tasca, è rappresentato (ora ed allora) anche dalle direzioni di area.
Si tratta della solita idea premiale per una categoria di fedelissimi che, in anni di lacrime e sangue per i dipendenti, ha comunque conservato una situazione retributiva che non conosce crisi, anzi! Ad ogni cambio di amministrazione molte modeste figure sono state innalzate per merito di casta a ruoli apicali per i quali risultano spesso inadeguati. Prebende che comunque conserveranno per gli anni a venire, e per i quali la Direzione di area rappresenta un modo ingiustificato per aumentare le retribuzioni con un surplus di lavoro fittizio. E c’è da dire che con i lavori fittizi in questa amministrazione si potrebbero scrivere enciclopedie: basta vedere alla voce obiettivi, dove i dirigenti strizzano le P.O. per la redazione di fantasiosi quanto improbabili rapporti sul raggiungimento del nulla.
Se davvero si vuole cambiare è del funzionamento del quotidiano nell’erogazione dei servizi ai cittadini e delle modalità procedurali degli uffici che ci si dovrebbe occupare, facendo lavorare a questo i dirigenti e smettendo di mortificare i dipendenti che hanno in larga misura perso anche la speranza. Ma bisognerebbe rompere molti orticelli che sotto la vigilanza tutt’altro che disinteressata dei dirigenti prosperano nell’amministrazione mantenendo alcune sacche di privilegio che esistono anche tra i dipendenti.
USB E’ CONTRO TUTTO CIO’ (DIREZIONI D’AREA, POSIZIONI ORGANIZZATIVE, VALUTAZIONI INDIVIDUALI, DIRIGENTI ESTERNI, SUPERSTIPENDI).
USB E’ PER UNA AUTENTICA VALORIZZAZIONE DEI DIPENDENTI CON LA REINTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI, LA RICONVERSIONE – A TEMPO INDETERMINATO - DEI RAPPORTI DI LAVORO PRECARIO E IL RICONOSCIMENTO DELLE PROFESSIONALITA’ ESERCITATE OGNI GIORNO E RICONOSCIUTE ATTRAVERSO LA CONCORSUALITA’ INTERNA
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