Roma. Programma elettorale RdB
in allegato il testo completo
I contenuti di questo lavoro sono il frutto del contributo delle migliaia di voci, segnalazioni, iniziative sviluppate nel corso del triennio di consigliatura RSU che va dal 2004 al 2007.
Durante questo periodo RdB – nel Comune di Roma - è cresciuta sia in termini di iscritti, che in termini di peso politico.
L’ingiusta legge sulla rappresentatività sindacale impone tuttavia che questa crescita prosegua e che le grandi simpatie che RdB ha conquistato, si traducano in un rafforzamento generale dei consensi.
Crediamo che debba essere premiato il “fare” del nostro modello sindacale mai piegato alle necessità della politica, ma legato alle necessità dei lavoratori e delle lavoratrici.
Crediamo che una RdB più forte costituisca una barriera alle deviazioni della politica, tanto più in una città come Roma il cui sindaco ha succhiato le risorse disponibili al fine di proporsi come il “naturale” leader del nascente partito democratico.
Crediamo che il lavoro da fare sia ancora lungo e difficile, ma è ormai giunto il momento delle scelte e crediamo che ciascun lavoratore sappia – nella propria coscienza – quanto sia importante liberarsi dal sindacalismo di poltrona, sia esso confederale che autonomo.
RdB pratica un modello sindacale basato su una aperta e manifesta conflittualità poiché solo da questa può nascere la soluzione alle difficoltà che vivono – nella busta paga di ogni mese e nella mortificante quotidianità lavorativa – le migliaia di lavoratori e lavoratrici.
RdB punta a raggiungere il più alto numero di tavoli di contrattazione (centrale e decentrata) nella convinzione di portare una ventata di innovazione nelle trattative e di smascheramento delle pratiche concertative. Grazie a questo potremo anche raggiungere quelle informazioni che oggi ci sono precluse per renderle disponibili a tutti.
Invitiamo pertanto ciascun lavoratore e ciascuna lavoratrice a contribuire nel rafforzamento della RdB in ogni posto di lavoro, sia in occasione delle RSU, sia successivamente.
Le RSU del 2007 vedranno partecipare al voto – per la prima volta – una parte dei lavoratori e delle lavoratrici precarie. Crediamo che questo sia un importante risultato su cui tutta la RdB si è impegnata. Crediamo però che ancora oggi – anche sul piano sindacale – questo personale viva una condizione di precarietà che potrà essere superata solo con una definitiva assunzione.
Il sistema di elezione delle RSU, così come è congegnato, rischia di perpetrare l’egemonia di cgil, cisl, uil, tanto più nel momento in cui queste organizzazioni si configurano come una sorta di “sindacato unico”.
RdB ha portato e continuerà a portare in ogni luogo di lavoro un’idea diversa di sindacato basata sui valori dell’indipendenza dalla politica, sulla partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alle scelte che li/le riguardano, anche sottoponendo a referendum i contratti prima della loro approvazione.