UN MERCATO DEL LAVORO PATOLOGICO: IL TRIONFO DELLA PRECARIETA' PERMANENTE
E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI ORGANIZZARSI E LOTTARE PER METTERE FINE AD UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE IN CUI SI TROVANO CENTINAIA DI PRECARI NELLA NOSTRA PROVINCIA: LE POLITICHE LIBERISTE HANNO PRODOTTO UN VERO ESERCITO DI PERSONE ALLE QUALI SONO NEGATI I DIRITTI PIU’ ELEMENTARI: DIRITTO ALLE FERIE, A STARE A CASA QUANDO CI SI AMMALA, DIRITTO ALLA CASA, AD AVERE FIGLI, UNA ESISTENZA SERENA, UNA PENSIONE DECENTE. DI FATTO, E’ NEGATO IL DIRITTO A PROGETTARE UN FUTURO.
LA C.U.B. SI MOBILITA PER DENUNCIARE I FAUTORI DELLE POLITICHE LIBERISTE, SIANO ESSI DI CENTRO-DESTRA O DI CENTRO-SINISTRA.
SABATO 24 SETTEMBRE DALLE ORE 10,30 PRESIDIO DEI LAVORATORI PRECARI DI FRONTE AL PALAZZO COMUNALE DELLA SPEZIA
Il centro-destra berlusconiano ha fatto una bandiera della difesa ad oltranza del privilegio padronale: si è dimostrato indulgente con sfruttatori, evasori fiscali e bancarottieri, spietato con i lavoratori e precari ! E’ stato l’artefice di un attacco senza precedenti alle condizioni di vita di milioni di lavoratori italiani ed immigrati, i vantati "nuovi posti di lavoro" altro non sono che una nuova forma di miseria di massa.
Il centro-sinistra prodiano/bertinottiano non si è discostato molto da queste politiche: dove governa lo scenario è molto simile: un esercito di precari, di cooperative di servizio, oggi all’"avanguardia" nello sfruttamento sistematico dei lavoratori, bassi salari, ferie e malattia non pagate, una pletora di "call center" come serbatoi permanenti della precarietà giovanile, ancorata a lavori virtuali inutili e degradanti, clientelismo.
Tutto questo si chiama liberismo. Ma di "libero" per i lavoratori dipendenti non c’è proprio nulla. E’ libertà di sfruttare, libertà di sottomettere, libertà di arricchirsi sulla pelle degli altri.Imposizione di ritmi, salari, regole arbitrarie ed umilianti. Dittatura del mercato.
Le soluzioni prospettate per i precari del Comune della Spezia dall’ente non sono accettabili: è il perpetuarsi di una situazione di sfruttamento sotto l’etichetta di comodo delle cooperative di servizio.
La CUB lotta per una società liberata dallo sfruttamento e dalla schiavitù salariale, per l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari, per farla finita con tutte le politiche liberiste e padronali.