LA REPRESSIONE CONTINUA
30.3.06. Comune di Genova
Con interpretazioni restrittive delle normative e degli accordi, il Comune di Genova continua ad impedire ai delegati RSU, eletti dai lavoratori, di svolgere il compito principale per cui sono stati eletti: quello di confrontarsi con i lavoratori per poterli meglio rappresentare.I delegati RSU eletti nella lista RdB/CUB hanno infatti indetto un’Assemblea del personale per il giorno 31 marzo 2006, nell’ambito della giornata di mobilitazione in difesa del dipendente pubblico organizzata appunto dalle RdB/CUB.Vogliamo parlare di privatizzazioni, esternalizzazioni, contratti miserevoli e perennemente in ritardo, organizzazione del lavoro, retribuzioni accessorie disequilibrate, diritto alla carriera, Scala Mobile… ed altro.Questioni che riguardano tutto il Pubblico Impiego ma, come vedete, che ci riguardano, come dipendenti comunali, molto da vicino.Ebbene, la Direzione del Personale ha, confermando un atteggiamento che tiene da tempo, iniziato a cavillare sulla norma, cercando si spostare il problema dalla sostanza alla forma… e ha minacciato i lavoratori di considerare la loro presenza alla nostra Assemblea come "assenza ingiustificata".
E’ un atto repressivo ed intimidatorio GRAVISSIMO
L’ASSEMBLEA, INDETTA DAI DELEGATI RSU, RESTA INDETTA
Le RdB/CUB terranno comunque l’iniziativa di protesta.
E’ chiaro che, in tempi così ristretti, ci è impossibile trovare la quadra del problema, per cui, se siete interessati, invitiamo i colleghi del Comune, a partecipare comunque all’Assemblea, con permessi personali o ferie.
I nostri delegati RSU e il nostro coordinamento aziendale, invece, parteciperanno in Assemblea, con il resto dei lavoratori di Pubblico Impiego, e resteranno in sit-in davanti a Tursi, dalle ore 10.45, per parlare di tutto quanto abbiamo detto precedentemente e per denunciare questo gravissimo atto con cui si cerca di tappare la bocca a chi dice cose non gradite…
aspettiamo che ci imputino le "assenze ingiustificate" che hanno minacciato, dando a tutti il chiaro segno della loro incapacità a controbatterci sui contenuti
L’episodio, infatti, ci induce ad una riflessione che vorremmo condividere con voi tutti: se fossero così convinti che abbiamo torto e che nessuno ci seguirebbe nei nostri ragionamenti, che interesse avrebbero ad impedirci di fare assemblee? che bisogno avrebbero di cavillare per impedirci di parlare con i lavoratori?