TRAFFICO ILLECITO DI ASILI NIDO!
Il Comune di Roma avvia il processo di dismissione dagli asili-nido affidando la gestione di tre strutture all’azienda speciale Farmacap.
RdB scrive a tutte le OO.SS. presenti al Comune di Roma per sollecitarle a tenere un comportamento unitario contro la privatizzazione dei nidi
Come annunciato dai tanti segnali lanciati in passato, dall’amministrazione comunale è partita in pompa magna la campagna di fuoriuscita dei nidi comunali dalla gestione pubblica.
La pillola, indorata agli organi di stampa evidenziando l’aumento dell’offerta di asili alla cittadinanza, presenta però pericolose controindicazioni sia per gli utenti che - soprattutto - per le lavoratrici del settore.
1 – La cessione della propria funzione pubblica nell’ambito del servizio educativo produrrà una differenziazione tra asili di serie A e di serie B, in barba a qualunque criterio di politica sociale. Quali saranno i migliori? Quelli comunali (con sedi inadeguate, senza corretta manutenzione, senza personale ausiliario, etc.) o quelli convenzionati (per i quali il corrispettivo erogato dal Comune – intorno ai 700 Euro al mese per ogni bambino – non basta neanche a coprire le spese del personale)?
2 - Quale contratto si applicherà al personale? Enti Locali, Scuola o altro? Qui si annida il probabile risparmio che il privato realizza per poter rientrare all’interno di quanto riceverà dal Comune di Roma. Si tratterà quindi di contratti che non saranno come quello degli enti locali.
3 – Il personale come verrà reperito? Perché a un’azienda pubblica come Farmacap non è stato imposto di attingere alle molte graduatorie di personale idoneo di concorsi pubblici banditi dal Comune di Roma? Si vuole forse attivare una selezione "speciale" per saltare le regole esistenti e gestire le nuove assunzioni al di fuori della regola costituzionale del pubblico concorso? Se così fosse pretendiamo allora che ci sia priorità per il personale con più anni di precariato alle spalle.
4 – I nidi comunali costano troppo? La revisione degli orari, sancita lo scorso anno con la complice partecipazione dei confederali, è stata il preludio a questa trasformazione in senso privatistico. Lo spezzatino degli orari (che è stato assolutamente sgradito sia al personale, sia all’utenza), anziché portare risparmi, ha prodotto maggiori costi. A questo punto si è fatto leva sul costo eccessivo per giustificare il conferimento a Farmacap che non figurerebbe come costo del personale (di fatto è solo un artificio contabile). Ma non è tutto! L’assessora Coscia ha evidenziato che il costo del personale è raddoppiato lasciando intendere che ci sia un comportamento speculativo, da parte delle lavoratrici, nel meccanismo delle sostituzioni di personale. Vero è che, se la spesa è raddoppiata, questo si deve a ben tre rinnovi contrattuali (2 contratti nazionali e 1 contratto decentrato), all’aumento dei nidi, all’incremento del personale per quello che riguarda i soggetti disabili. Non è forse una spesa ampiamente giustificata dai vincoli di solidarietà sociale?
5 - Farmacap ha i conti in ordine o servirà privatizzarla? L’Azienda Speciale, ai sensi del T.U sugli Enti Locali, dovrebbe gestire servizi a rilevanza imprenditoriale; viceversa i nidi sono servizi sociali che – sempre in base al T.U. - dovrebbero essere gestiti in economia o attraverso la cd. Istituzione. Se l’azienda dovesse risultare in perdita (come potrebbe accadere gestendo gli asili-nido sottocosto) si potrebbe aprire uno scenario che indirizzerebbe il Comune di Roma a trasformare l’azienda in una società per azioni.
Contro la privatizzazione e la precarizzazione dei nidi invitiamo tutte le lavoratrici a lottare affinchè:
GLI ASILI NIDO RESTINO PUBBLICI E SIANO INSERITI
NEL SISTEMA SCOLASTICO REGIONALE
SIANO STABILIZZATI I CONTRATTI DI LAVORO ANNUALI
11 settembre 2006 - Dire
SCUOLA ROMA. RDB: NO A GESTIONE ASILI NIDO A FARMACAP
"CAMPIDOGLIO VUOLE PRIVATIZZARE STRUTTURE PUBBLICHE".
Roma - "RdB contrastera' con ogni mezzo il disegno dell'amministrazione comunale che sta avviando il processo di dismissione dagli asili-nido affidando la gestione di tre strutture all'azienda speciale Farmacap. Un disegno che precarizza ancora di piu' il rapporto di lavoro delle educatrici e del personale ausiliario". Cosi' i responsabili Enti locali del Lazio dei sindacati di base (RdB) secondo i quali "come annunciato dai tanti segnali lanciati in passato, dall'amministrazione comunale e' partita in pompa magna la campagna di fuoriuscita dei nidi comunali dalla gestione pubblica". "La pillola, indorata agli organi di stampa evidenziando l'aumento dell'offerta di asili alla cittadinanza - dicono i sindacati in una nota - presenta pericolose controindicazioni sia per gli utenti che per le lavoratrici del settore. Innanzitutto, la cessione della propria funzione pubblica nell'ambito del servizio educativo produrra' una differenziazione tra asili di serie A e di serie B. Quali saranno i migliori? Quelli comunali (con sedi inadeguate, senza corretta manutenzione, senza personale ausiliario) o quelli convenzionati? Secondo - aggiungono - quale contratto si applichera' al personale? Enti Locali, Scuola o altro? Terzo: il personale come verra' reperito? Perche' a un'azienda pubblica come Farmacap non e' stato imposto di attingere alle molte graduatorie di personale idoneo di concorsi pubblici banditi dal Comune di Roma? Si vuole forse attivare una selezione 'speciale'?
Infine, i sindacati di base si chiedono: "Farmacap ha i conti in ordine o servira' privatizzarla? L'azienda speciale, ai sensi del Testo unico sugli Enti Locali, dovrebbe gestire servizi a rilevanza imprenditoriale; viceversa i nidi sono servizi sociali che dovrebbero essere gestiti in economia o attraverso la cosiddetta Istituzione. Se l'azienda dovesse risultare in perdita, come potrebbe accadere gestendo gli asili-nido sottocosto, si potrebbe aprire uno scenario che indirizzerebbe il Comune di Roma a trasformare l'azienda in una societa' per azioni". "Contro la privatizzazione e la precarizzazione dei nidi - conclude la nota - invitiamo tutte le lavoratrici a lottare affinche' gli asili nido restino pubblici e siano inseriti nel sistema scolastico regionale e siano stabilizzati i contratti di lavoro annuali".
12 settembre 2006 - La Repubblica
L´inizio dell´anno scolastico
Tutti in aula, anche il ministro "Il mix di culture crea la pace"
E le rom in palestra ballano la danza del ventre Già in classe 50 mila alunni. Domani tocca a materne e elementari Dalla Stefanelli al Calasanzio, Fioroni al primo giorno di scuola
di TEA MAISTO
Roma - Tutti in piedi, italiani e non, a cantare a squarciagola l´inno nazionale di Mameli e poi ad applaudire nove ragazze Rom esibirsi in una danza esotica con abiti colorati e pieni di paillettes sulle note di Bregovich. Un inizio dell´anno scolastico all´insegna della multiculturalità e nel rispetto dell´altro per la scuola elementare e media Paolo Stefanelli di Monte Mario. In palestra, per l´inaugurazione, c´era anche Giuseppe Fioroni per il suo "primo" giorno di scuola da ministro della Pubblica Istruzione: «Una scuola multiculturale, che favorisce l´integrazione - ha spiegato agli alunni il responsabile del dicastero di viale Trastevere - è cruciale per costruire una pace duratura». L´istituto di Monte Mario, infatti, conta 1.250 studenti, di cui 130 studenti extracomunitari e una quindicina di etnia Rom che vivono nel campo nomadi di Casal Lumbroso. «Ho ballato la danza del ventre - spiega Daniela, 14 anni - è stato emozionante anche se ballo spesso». In rappresentanza degli alunni portatori di handicap, la poesia silenziosa dal titolo "Il Gabbiano" recitata a gesti da Dario, bimbo sordomuto. Nelle parole di Fioroni anche il ricordo dell´11 settembre: «Quando si ha paura dell´altro - ha detto - si formano gli odi e la cattiveria diventa dominio del nostro agire quotidiano». «Una data che non può essere dimenticata - ha spiegato Federico Carpano, 17 anni, ultimo anno di liceo della paritaria San Giuseppe Calasanzio, seconda scuola visitata ieri dal ministro - i problemi sono sempre gli stessi del 2001. Come abbiamo commemorato questo giorno? Pregando in classe». Il ministro ha quindi risposto alle domande dei ragazzi di via Cortina D´Ampezzo su maturità e test d´ingresso all´università. Con sé ha portato tre lettere, che saranno poi spedite a tutte le scuola via intranet: una indirizzata agli studenti, una ai genitori e una per i più piccoli: un fumetto che ha per protagonista proprio la matita del ministro che si rivolge ai ragazzi responsabilizzandoli con un impegnativo saluto finale: «Conto su di voi».
Ieri comunque è stato il giorno del grande rientro con oltre 50 mila studenti che hanno fatto ritorno in anticipo tra i banchi di scuola. L´inizio ufficiale delle lezioni è fissato per domani per materne, elementari e medie e giovedì per le superiori. E, proprio in occasione delle apertura degli istituti, l´Ufficio decoro urbano del Campidoglio sta provvedendo alla cancellazione di scritte, alla pulizia delle aree verdi e dei marciapiedi nelle zone vicino alle scuole. Tra gli istituti coinvolti ci sono il Contrado Ferrini, il Giulio Cesare, la Fratelli Bandiera e il Leonardo da Vinci.. Ma c´è chi soffre ancora di problemi di edilizia scolastica. La denuncia viene da Enrico Fontana, consigliere regionale e riguarda Ardea: «Oltre 220 bambini della scuola dell´infanzia e primaria (tra i 3 e i 10 anni) riprenderanno lunedì prossimo le lezioni nei container. Sono gli alunni del primo circolo didattico». E passando ai più piccoli, quelli dei nidi comunali questa volta della città, sono scesi in campo i sindacati contro la decisione del Comune di affidare alcuni asili alla Farmacap. Spiegano da Cgil funzione pubblica di Roma e del Lazio: «Si organizzano nidi comunali, tramite il contributo di una azienda esterna all´ente, la cui applicazione contrattuale non è sicuramente assimilabile a quella delle autonomie locali». Sulla stessa lunghezza d´onda anche Rdb: «La cessione della propria funzione pubblica nell´ambito del servizio educativo - spiega Roberto Betti - produrrà una differenziazione tra asili di serie A e di serie B».
RdB scrive a tutte le OO.SS. presenti al Comune di Roma per sollecitarle a tenere un comportamento unitario contro la privatizzazione dei nidi
Riportiamo il testo della lettera:
Alla Coordinatrice RSU Comune di Roma
Alle OO.SS.: CGIL - CISL - CSA - DICCAP - RETECOMUNE - UGL - UIL - USI-AIT
Oggetto: situazione del personale scolastico ed educativo.
Come vi è certamente noto il personale del settore scolastico-educativo sta vivendo momenti di grande difficoltà sia per le negative ricadute contrattuali (in particolare derivanti dal contratto decentrato che non fu adeguatamente discusso nell’ambito della RSU), sia per lo "slancio" privatistico che, a Roma come in altri grandi comuni stanno vivendo molte amministrazioni locali.
Non possiamo dimenticare il forte contrasto che il personale del settore espresse lo scorso anno (anche con un referendum), contro un contratto decentrato che fu spacciato come il prezzo da pagare per arginare le mire privatistiche dell’amministrazione comunale
Oggi i nodi sono venuti al pettine con l’affidamento di alcuni nidi a Farmacap senza alcuna negoziazione sindacale.
Sul tema alcune Organizzazioni Sindacali si sono già espresse. Altre, invece, non si sono ancora pronunciate.
La preoccupazione e la rabbia di centinaia di operatori e operatrici del settore scolastico-educativo impongono di affrontare unitariamente e con la massima urgenza le azioni di contrasto sindacale.
Per questo riteniamo necessario un pronunciamento di tutta la RSU sull’argomento e, contestualmente, prevedere una ampia partecipazione in occasione della prossima seduta trattante prevista per il 19 Settembre, onde garantire la massima rappresentatività dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.
Roma, 14 Settembre 2006